La meditazione, immersa nella profondità della vita, è caratterizzata, come la vita, da movimento ritmico: vuoto e pieno, aperto e chiuso, giorno e notte.nella meditazione queste due fasi sono chiamate Samatha e Vipassana.
La parola Samatha designa una delle due facce della meditazione: la calma. Ma Samatha designa anche l'”arresto”. La meditazione consiste, innanzitutto in un arresto. In un posarsi. Nel non attendere nulla. Questa definizione lapidaria ha il vantaggio della semplicità. I pensieri smettono di correre, e noi di seguirli. Il ritmo cambia. In una società che spinge a correre sempre di più, a lavorare sempre più velocemente (per guadagnare di più!), in breve a trasformarci in macchine, l’arresto potrebbe essere l’atto sovversivo per eccellenza.
“tutta l’infelicità dell’uomo proviene da una sola cosa, non saper stare in riposo in una stanza”
scrive Pascal.
Con disposizione inversa, restando in “arresto” in una camera, seduto, tranquillo, immobile per il momento, l’uomo che merita spera di ottenere, se non la felicità, almeno un certo piacere. Se questa zona di benessere non esistesse, non esisterebbe neanche la meditazione.
Incontri online dalle ore 20.00- alle 21.15
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I Ching – Esagramma n. 52
Kenn – L’arresto